La rivista del Centro
Annali di Architettura 18-19/2007
Konrad Ottenheym
A Bird’s-Eye View of the Dissemination of Scamozzi’s Treatise in Northern Europe
pp. 187‐198.
L’eredità di Scamozzi in Europa si basa soprattutto sul suo trattato L’Idea della Architettura Universale (Venezia 1615). Già l’anno successivo alla pubblicazione copie del trattato furono vendute a Londra e Anversa. Il libro ebbe un forte impatto soprattutto in Olanda. Dai primi anni Venti del Seicento in avanti divenne uno dei più importanti strumenti di rinnovamento dell’architettura olandese in accordo con standard classici vitruviani. Gli architetti Jacob van Campen e Salomon de Bray furono i primi a utilizzare il trattato di Scamozzi per i loro progetti. Constantijn Huygens, segretario del principe di Orange, esercitò un importante ruolo di intermediario da quando vide con i propri occhi gli edifici di Palladio e Scamozzi e alcuni di quelli progettati da Inigo Jones. Dopo che Van Campen ebbe introdotto il trattato di Scamozzi, questo divenne il manuale più utilizzato per l’architettura classica in Olanda. Probabilmente il crescente interesse per il trattato di Scamozzi ha ispirato l’editore di Amsterdam Cornelis Danckerts a pubblicare nel 1640 una traduzione olandese del Libro VI sui Cinque Ordini. Nel 1658 suo figlio continuò il progetto paterno pubblicando una traduzione olandese del Libro III sui palazzi privati. La popolarità del libro sugli ordini in Olanda fu talmente straordinaria che dal 1657 in poi ne comparirono anche estratti in edizione tascabile con la conseguenza però che l’insegnamento accademico di Scamozzi venne ridotto al solo libro sui Cinque Ordini, facilmente accessibile per qualsiasi artigiano. Più a Nord, in Gran Bretagna e nei paesi attorno al Mar Baltico, nella seconda metà del XVII secolo, l’architettura olandese veniva considerata come un’importante fonte di ispirazione. Gli edifici olandesi dimostravano come gli esempi italiani e le regole classiche potessero essere trasformate e adattate alle esigenze del Nord. Nobili e ricchi mercanti in Scandinavia, Germania del Nord, Polonia e nella regione Baltica, desiderosi di modernizzare le loro sedi di governo o le loro residenze private invitarono architetti dall’Olanda o chiesero anche solo di inviare loro i propri progetti. Fu proprio l’edizione olandese di Scamozzi ad aprire a molti architetti olandesi la strada all’interno della professione nel Nord Europa.
Per leggere l’intero articolo è necessario aver completato la procedura di iscrizione alla newsletter del Palladio Museum.
Se non sei già iscritto puoi farlo visitando questa pagina, altrimenti inserisci l’indirizzo email con cui sei iscritto: