Quattro Veronese venuti da lontanoLe Allegorie ritrovate5 luglio - 5 ottobre 2014
Paolo Veronese ha vent'anni meno di Palladio ma si afferma come artista quando l'altro riscuote i primi grandi successi come architetto. È Palladio stesso a definire “Pittore eccellentissimo” l'autore delle decorazioni nelle sale di palazzo Porto, realizzato a Vicenza nei primi anni cinquanta del 1500. Sin da allora fra i due si stabilisce un rapporto di stretta e creativa collaborazione che vedrà il suo punto più alto nelle architetture dipinte di villa Barbaro a Maser.
Tre delle quattro tele di Veronese in mostra contengono frammenti architettonici antichi, ma non è solo questo il motivo per cui i dipinti sono stati riuniti da collezioni distanti tra loro 10.000 Km. Da tempo si ipotizzava che le due Allegorie di Veronese al Los Angeles County Museum of Art facessero parte di una serie di quattro, ma solo ora sono state scoperte in Italia le due tele mancanti.
Due grandi figure allegoriche hanno attirato l’attenzione di una giovane laureanda dell'Università di Milano, Cristina Moro, durante le sue ricerche sulla collezione d’arte di villa San Remigio a Verbania Pallanza. Ad assegnarle con certezza a Veronese è stata Vittoria Romani, docente dell'Università di Padova, che nel catalogo della mostra indaga il significato che la nuova attribuzione riveste nella produzione giovanile del pittore.
A Vicenza, per la prima volta, le due “nuove” Allegorie, che il restauro appena concluso ha restituito allo splendore cromatico originale, sono affiancate alle “gemelle” statunitensi con le quali formerebbero un ciclo per una destinazione ancora sconosciuta. Insieme ai dipinti, splendidi esemplari di strumenti di misura in uso nel Rinascimento e prime edizioni di libri di metà Cinquecento aiutano a leggere i quadri nel contesto culturale dell'epoca.
Di fronte ai quattro capolavori di Veronese, in un corto circuito temporale, sono esposti due Paesaggi che l’artista Umberto Boccioni dipinse dalla terrazza di villa San Remigio nel 1916. Fotografie d'inizio Novecento ritraggono la villa, i proprietari e la loro collezione d'arte antica e moderna.
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Curata dal Centro palladiano, con il Consorzio La Venaria Reale e l'Università di Padova, la mostra fa parte delle iniziative espositive su Paolo Veronese programmate nel corso di quest’anno (Verona, Padova, Castelfranco Veneto, Bassano del Grappa).