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La rivista del Centro

Annali di Architettura 16/2004

Fernando Rigon
L’Idea in figura. Iconografie tipografiche del Trattato scamozziano
pp. 121‐138.

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La veste “tipografica” del Trattato scamozziano è ricchissima di spunti iconografici, accuratamente programmati dall’autore, in perfetta sintonia con la “filosofia” dei testi e delle tavole. Una lettura attenta dell’Antiporta e del Frontespizio conduce a constatare come le figure allegoriche si distribuiscano secondo la dualità “platonica” che ispira l’azione e il pensiero dell’architetto vicentino, sia nella teoria che nella prassi, di cui il Trattato stesso è culmine e approdo, in una compenetrazione inscindibile di biografia e professionalità. In tal senso il tema “araldico” ripetuto ed insistito della “camozza”, l’animale di quelle Alpi da cui il casato di Scamozzi è originario, diventa letteralmente emblematico, ben oltre un’omofonia, scaturita dalla probabile attività sui monti lombardi degli avi di Vincenzo, venditori e/o lavoranti di pelli di camoscio. Tra antiporta e frontespizio de L’Idea... assistiamo infatti all’ascesa del quadrupede alle più impervie vette, a simboleggiare il faticoso percorso, tra teoria e prassi, tra studio e attività di progettazione e di cantiere, del Vicentino. Ricche di risultati illuminanti anche le indagini compiute sulle “figure” dei frontalini posti a fregiare gli esordi dei vari libri e delle antecedenti dediche. Impostati su cornici che presentano binomi, oppositivi e complementari dal punto di vista simbolico, essi confermano le precedenti scelte generali, proponendo ad esempio Marte e Minerva, Speculazione ed Esecuzione, Genio e Giudizio come binari complementari entro cui deve procedere l’attività del vero architetto. Gli ovati contenuti da siffatte cornici delineano incisive scene, per un totale di sette varianti, in cui le “Facoltà” dell’Architettura, in personificazione muliebre, vengono saggiate e rese in diversificate applicazioni, dal rilievo alla progettazione alla costruzione

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