Lorenzo Fecchio
Jerusalem in the Eyes of a Late Renaissance Architect. Galeazzo Alessi and the Design of the Temple of Solomon at the Sacro Monte of Varallo Sesia (1565-1572)
pp. 65‐80.
Intorno al 1565 Galeazzo Alessi elaborò un ambizioso
piano di rinnovamento per il Sacro Monte di Varallo Sesia, una delle principali mete di pellegrinaggio
dell’Italia settentrionale, e descrisse il suo
progetto in un volume manoscritto di 320 fogli, il
Libro dei Misteri (1565-1572). Oggi come allora,
il Sacro Monte era conosciuto come la “Gerusalemme”
valsesiana, poiché nell’ultimo decennio
del Quattrocento il suo fondatore, il frate minore
osservante Bernardino Caimi, aveva concepito
questo particolare complesso devozionale ai confini
del Ducato di Milano, come una fedele replica
della città di Gerusalemme, una meta di pellegrinaggio
sostitutiva per chi non poteva avventurarsi
in un viaggio lungo e pericoloso in Terra Santa.
Alcuni studiosi sostengono che Alessi, con il
Libro
dei Misteri, avesse abbandonato l’idea di riprodurre
a Varallo i principali monumenti gerosolomitani,
per dare vita a una sorta di città ideale
rinascimentale, un parco di delizie, una “versione
sacralizzata di […] Bomarzo o villa d’Este”, come
ha recentemente scritto Geoffrey Symcox. Tuttavia,
una lettura attenta del
Libro dei Misteri fa
emergere un grande impegno, da parte del progettista,
nel creare nei visitatori l’impressione di
muoversi tra le strade e i monumenti della città
santa. Alessi stesso, nelle pagine del libro, afferma
di voler costruire a Varallo “edefitij […] più che si
può ad imitatione de i veri, nella propria Città di
Hierusalem”.
Prendendo in esame il caso del Tempio di Salomone,
vero fulcro del progetto alessiano, questo saggio
intende esplorare il modo in cui l’architetto, i committenti
e i collaboratori costruirono l’immagine
della città santa sul Sacro Monte di Varallo. Unendo
un vasto repertorio architettonico di
exempla antichi
e moderni a fonti letterarie e figurative eterogenee
(dipinti, testi sacri, resoconti di pellegrinaggio,
vedute dipinte e a stampa di Gerusalemme), Alessi
fu in grado di interpretare voci e immagini del suo
tempo e creare, quanto meno sulla carta, una
Nuova
Gerusalemme nel cuore delle Alpi.