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The magazine of the Centro

Annali di Architettura 35/2023

Lorenzo Fecchio
Jerusalem in the Eyes of a Late Renaissance Architect. Galeazzo Alessi and the Design of the Temple of Solomon at the Sacro Monte of Varallo Sesia (1565-1572)
pp. 65‐80.

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Intorno al 1565 Galeazzo Alessi elaborò un ambizioso piano di rinnovamento per il Sacro Monte di Varallo Sesia, una delle principali mete di pellegrinaggio dell’Italia settentrionale, e descrisse il suo progetto in un volume manoscritto di 320 fogli, il Libro dei Misteri (1565-1572). Oggi come allora, il Sacro Monte era conosciuto come la “Gerusalemme” valsesiana, poiché nell’ultimo decennio del Quattrocento il suo fondatore, il frate minore osservante Bernardino Caimi, aveva concepito questo particolare complesso devozionale ai confini del Ducato di Milano, come una fedele replica della città di Gerusalemme, una meta di pellegrinaggio sostitutiva per chi non poteva avventurarsi in un viaggio lungo e pericoloso in Terra Santa. Alcuni studiosi sostengono che Alessi, con il Libro dei Misteri, avesse abbandonato l’idea di riprodurre a Varallo i principali monumenti gerosolomitani, per dare vita a una sorta di città ideale rinascimentale, un parco di delizie, una “versione sacralizzata di […] Bomarzo o villa d’Este”, come ha recentemente scritto Geoffrey Symcox. Tuttavia, una lettura attenta del Libro dei Misteri fa emergere un grande impegno, da parte del progettista, nel creare nei visitatori l’impressione di muoversi tra le strade e i monumenti della città santa. Alessi stesso, nelle pagine del libro, afferma di voler costruire a Varallo “edefitij […] più che si può ad imitatione de i veri, nella propria Città di Hierusalem”. Prendendo in esame il caso del Tempio di Salomone, vero fulcro del progetto alessiano, questo saggio intende esplorare il modo in cui l’architetto, i committenti e i collaboratori costruirono l’immagine della città santa sul Sacro Monte di Varallo. Unendo un vasto repertorio architettonico di exempla antichi e moderni a fonti letterarie e figurative eterogenee (dipinti, testi sacri, resoconti di pellegrinaggio, vedute dipinte e a stampa di Gerusalemme), Alessi fu in grado di interpretare voci e immagini del suo tempo e creare, quanto meno sulla carta, una Nuova Gerusalemme nel cuore delle Alpi.
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