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Tablinum
Fellowship
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Vicenza
Stiftung Bibliothek Werner Oechslin, Einsiedeln

Borsisti

2025 - 2026

Yeo-Jin Katerina Bong, University of Toronto
Yeo-Jin Katerina

Progetto: Against Earth: Building on the Precarious Ground of the Italian Apennines during the Sixteenth and Seventeenth Centuries

Katerina sta completando il suo dottorato presso l’Università di Toronto, dove ha conseguito anche la laurea di primo livello. Con una laurea magistrale in storia dell’arte e dell’architettura presso l’Università della Pennsylvania, Katerina ha ricevuto borse di studio dal Metropolitan Museum of Art di New York, dalla Linda Hall Library di Kansas City, dall’European Architectural History Network, dalla Society of Architectural Historians e da altre istituzioni.

La sua ricerca indaga l’intreccio tra architettura, ingegneria e geologia a Orvieto, Ferrara e Roma, città i cui ambienti costruiti furono modellati dalle forme dinamiche del territorio appenninico italiano nella prima età moderna. Per far fronte all’instabilità sismica, alla porosità delle rocce tufacee e alle condizioni sotterranee paludose, gli architetti attinsero a un corpus eterogeneo di conoscenze, fra cui trattati di architettura e geologia, il sapere di artigiani locali e ingegneri militari per progettare strutture ipogee. Il suo lavoro analizza in particolare come l’ambizione dell’architettura di garantire stabilità, adattabilità e ingegnosità sia stata concretizzata da un gruppo di professionisti che si potrebbero definire “geo-architetti”. Data la scarsità di fonti storiche dirette sull’architettura sotterranea, la ricerca di Katerina si basa su illustrazioni architettoniche e testi, inclusi il trattato vitruviano e altri documenti d’archivio.

Areyeh Lipkis, PhD Candidate, Tyler School of Art & Architecture, Temple University, Philadelphia

Progetto: Capricious Nature: Landscape and Environmental Anxiety Before the Capriccio

Raluca Muresan, Grands Moulins Libraries, Paris Cité University

Progetto: Writing architectural history through the lens of 18th-century theoretical treatises. The origins of the concept of the ‘teatro all’italiana’

2024 - 2025

Aleksandar Bede, architetto
Aleksandar

Progetto: From fortifications to canals: Historical knowledge transfer about territorial modernization from Italian and German-speaking sources into the Danube basin

Aleksandar Bede si laurea in architettura presso la facoltà di Scienze Tecniche dell’Università di Novi Sad (Serbia). Nel 2017 ottiene il titolo di dottore di ricerca in urbanistica presso lo IUAV di Venezia con una tesi dal titolo Prototyping a Provincial Capital: Socialist Modernization of Novi Sad. Nel 2023 è fellow presso la Summer School in Classical Architecture della facoltà di Architettura e storia dell’arte dell’Università di Cambridge (UK).

La sua ricerca si concentra sui progetti di modernizzazione urbana e territoriale nelle pianure del bacino del Danubio, in particolare tra Croazia, Ungheria, Romania e Serbia, nel contesto dell'Impero austro-ungarico. L'obiettivo è indagare il ruolo delle fortificazioni e delle trasformazioni agrarie dal XVII al XIX secolo, identificando le fonti primarie e tracciando i flussi di conoscenza relativi a ingegneria, agricoltura e architettura, con particolare attenzione a quelli provenienti dalla Germania e dall’Italia. Proprio per questo, parte dello studio vedrà la consultazione di testi di architettura tedeschi e italiani, inclusi quelli su urbanistica e protoindustrializzazione. Fonte di conoscenza importante sarà anche tutto il materiale raccolto dal CISA Andrea Palladio in occasione della mostra “Acqua, terra, fuoco. Architettura industriale nel Veneto del Rinascimento” curata da Deborah Howard (Palladio Museum, 12 novembre 2022 – 12 marzo 2023).

Alexis Nanavaty, The Courtauld Institute of Art, Londra
Alexis

Progetto: Collaborative practices in the decoration of Palladio’s Villas in the Veneto: The Case of Battista Zelotti

Alexis Nanavaty è al secondo anno di dottorato in Storia dell'arte presso il Courtauld Institute of Art di Londra. Ha conseguito la laurea, con lode, presso l'Institute of Fine Arts della New York University nel maggio 2023. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle reti collaborative di artisti e sulla cultura di villa nelle Ville Palladiane.

Durante la sua permanenza al CISA Andrea Palladio, scriverà un capitolo su Villa Emo, che contribuirà alla sua tesi di dottorato Pratiche di collaborazione nella decorazione delle ville palladiane nel Veneto: il caso di Battista Zelotti. Questo progetto esamina le collaborazioni tra Andrea Palladio e gli artisti che dipingevano le decorazioni delle ville da lui progettate. In particolare, la ricerca esplora il rapporto tra Palladio e l'artista veronese Battista Zelotti, coinvolto in molteplici progetti di ville, fra cui villa Foscari, villa Godi e villa Emo. Una volta completato, il suo lavoro offrirà una nuova prospettiva sulla diffusione di elementi decorativi nelle ville palladiane e fornirà le basi per futuri studi sull'argomento.

Marlene Schwemer, Università di Vienna
Marlene

Progetto: ‘Restoring’ antiquity: intermedial transformation processes from the ancient source object to its publication in books

Marlene Schwemer ha studiato Storia dell’arte e Filologia romanza (Italiano/Portoghese) presso le Università di Vienna, Roma Tre e Ca’ Foscari di Venezia. La sua tesi di laurea magistrale verte sui riferimenti all’antico di Palladio nella progettazione di villa Pisani di Montagnana ed è stata sostenuta da una borsa di ricerca presso il Centro Tedesco di Studi Veneziani. Durante i suoi studi, ha lavorato come assistente all’insegnamento presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Vienna e in vari istituti di ricerca, come la Biblioteca Hertziana a Roma, e musei, come l'Haus der Kunst a Monaco di Baviera, nonché per la rivista di architettura contemporanea Detail. Si occupa di storia dell’architettura italiana nel Rinascimento e in particolare della ricezione delle antichità nel Cinquecento, dei disegni palladiani e di letteratura d’arte cinquecentesca.

Il suo progetto di ricerca esamina lo studio dell’antico da parte di Palladio e degli altri architetti del Rinascimento. Punto di partenza di questo processo era la ricostruzione su carta degli edifici antichi a partire dalle loro rovine superstiti; i disegni venivano poi tradotti in xilografie e queste a loro volta divenivano modelli per nuovi progetti architettonici. Tracciando questo processo di interpretazione dell’antico, il progetto di ricerca mira a offrire nuovi elementi per comprendere la ricezione dell’architettura antica nel Cinquecento, mettendo in evidenza i reciproci scambi tra indagine archeologica e innovazione artistica.

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